Il seguito del primo libro, "I Cedri sonori della Russia" parla delle peripezie, a volte drammatiche, di Megre, che, convinto dalle parole di Anastasia e spinto dai pensieri che non gli danno più pace dopo l’incontro, parte per Mosca per trasformare in realtà il sogno di Anastasia. Determinato dalla promessa fatta a Anastasia di costituire un’associazione degli imprenditori onesti e di scrivere un libro su quel che ha vissuto ed imparato in taiga, Megre viene coinvolto nella tempesta degli avvenimenti che lo portano persino sull’orlo del suicidio, lasciandolo credere che questa fosse l’unica alternativa nella situazione in cui si trovava. Si trovava oramai in un vicolo cieco: aveva lasciato ed era stato lasciato dalla famiglia, dagli amici e collaboratori, si è fatto responsabile del fallimento delle aziende che amministrava, lasciando così, per strada, tanta gente che aveva creduto nelle sue virtù di imprenditore. Aiutato da molte persone, che lo circonderanno con misteriosa compassione e comprensione, riesce infine a scrivere un libricino sottile all’inizio e senza pretese artistiche, e a vendere tutte le copie della prima piccola edizione. La sua forte personalità di imprenditore fa di Megre un uomo audace che riesce a convincere un gruppo di affaristi russi a riunirsi, formando un’associazione provvisoria degli imprenditori russi dalle più pure intenzioni – così come, più tardi, Anastasia stessa affermerà.
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parla delle peripezie, a volte drammatiche, di Megre, che, convinto dalle parole di Anastasia e spinto dai pensieri che non gli danno più pace dopo l’incontro, parte per Mosca per trasformare in realtà il sogno di Anastasia. Determinato dalla promessa fatta a Anastasia di costituire un’associazione degli imprenditori onesti e di scrivere un libro su quel che ha vissuto ed imparato in taiga, Megre viene coinvolto nella tempesta degli avvenimenti che lo portano persino sull’orlo del suicidio, lasciandolo credere che questa fosse l’unica alternativa nella situazione in cui si trovava. Si trovava oramai in un vicolo cieco: aveva lasciato ed era stato lasciato dalla famiglia, dagli amici e collaboratori, si è fatto responsabile del fallimento delle aziende che amministrava, lasciando così, per strada, tanta gente che aveva creduto nelle sue virtù di imprenditore. Aiutato da molte persone, che lo circonderanno con misteriosa compassione e comprensione, riesce infine a scrivere un libricino sottile all’inizio e senza pretese artistiche, e a vendere tutte le copie della prima piccola edizione. La sua forte personalità di imprenditore fa di Megre un uomo audace che riesce a convincere un gruppo di affaristi russi a riunirsi, formando un’associazione provvisoria degli imprenditori russi dalle più pure intenzioni – così come, più tardi, Anastasia stessa affermerà.
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